Espulsione 4 Senatori #M5S: #Grillo parla di sfiducia dal territorio ma…

Ieri il Presidente Grillo e lo staff della Casaleggio associati lanciavano una notizia così:

Alcuni senatori “manifestano perplessità circa il metodo usato da me nel corso del confronto con Renzie”

Grillo si pone in prima persona scrivendo questa introduzione (ovviamente non è lui ma voglio analizzare il metodo comunicativo usato )

Si clicca quindi sul link che ovviamente rimanda al Sacro Blog dove troviamo:

Cosa succede?

Che viene riportato il commento di un utente X, di cui non ci interessa l’identità, che è ovviamente critico sulle “perplessità” manifestate dai 4 Senatori.

Grillo, con questo semplicissimo giochino comunicativo, rende in automatico sue le critiche dell’ utente X pur non “sporcandosi le mani” perchè ovviamente non è a sua firma. Introduce in prima persona parole a lui comode di un terzo “nessuno”.

La responsabilità della critica, del dissenso, viene lasciata al commentatore pur rendendolo fondamentalmente un comunicato del Presidente Grillo che avverte che quanto i 4 Senatori in questione stanno facendo non piace.

Sul contenuto della critica non entro neanche in merito tanto la considero ridicola e pregna, come al solito, di complottismo e vittimismo

Chi sono questi 4 Senatori?

Sono i soliti dissidenti, sono i pochi che non accettano di essere gestiti da chi doveva essere semplice “Megafono” e da un imprenditore con la sua azienda, la Casaleggio Associati.

Dopo le reazioni ovviamente non positive all’espulsione della Senatrice Gambaro la tattica del Presidente e del socio è cambiata: la delegittimazione dei “dissidenti” deve sembrare volontà della base, dell’elettorato, del “territorio” e non dev’essere riconducibile ai Vertici per non confermare sempre più che nel M5s fondamentalmente decidono in due.

Dopo l’ “avvertimento” di ieri sparato in Rete attraverso il commento di un utente X, oggi si alza la posta e così  il Blog titola:

Se ieri il Sen. Orellana ci veniva presentato come sfiduciato da un utente , oggi lo è da un territorio intero.

Qui potete trovare il testo della “sfiducia”.

Il messaggio è chiaro, il Sen. Orellana, come i suoi tre colleghi, è colpevole di aver espresso il suo dissenso pubblicamente e non aver “lavato i panni sporchi in casa” come tanti utenti commentano sulle varie pagine FB. La trasparenza, insomma, nel M5S non deve andare di moda. I Deputati della Repubblica devono tacere e al limite lamentarsi in stanze chiuse, lontani da occhi indiscreti. L’operato del Presidente Grillo e del socio Casaleggio non può essere giudicato pubblicamente.

In poche parole il Presidente Grillo continua il suo travestimento da semplice megafono, peccato però che nella realtà dei fatti le liste (vedi Sardegna), i meetup, gli attivisti stessi, debbano essere legittimati dallo stesso per poter parlare a nome del marchio M5S, insomma decide lui chi e come può avere voce in capitolo e quindi decide di fatto il messaggio da lanciare.

Portiamo un esempio concreto.

A fine gennaio il MeetUp di Palermo lancia un comunicato attraverso il quale sfiducia i Senatori Campanella e Bocchino (tra i 4 presi di mira). Qui il testo

Pronta arriva la risposta di Campanella

” un gruppo di una quindicina di attivisti, tra i quali sono i gestori degli strumenti di comunicazione del gruppo, vicini ad alcuni colleghi della camera, hanno diffuso la propria posizione con un colpo di mano, pur consapevoli della propria condizione di minoranza.”

Quindi si apprende che una minoranza molto vicina a Deputati 5 stelle palermitani ha ,di fatto, sfiduciato due Senatori della Repubblica a nome del territorio da cui li stessi provengono.

E come è ovvio che sia si scatena un gran putiferio.

Viene lanciato un nuovo comunicato, prontamente cancellato da chi gestisce “gli strumenti del gruppo palermitano”, scritto dagli attivisti che denunciano quanto accaduto.

Questo il comunicato

I sottoscritti attivisti del M5S Palermo ritengono che il momento difficilissimo che vive il Paese meriti uno sforzo di unità.
La unilaterale presa di distanze di una decina di attivisti palermitani dai due portavoce al Senato, Fabrizio Bocchino e Franco Campanella, non è condivisibile né nei termini né nelle modalità.
I sottoscritti attivisti del M5S Palermo, pertanto, ne contestano la portata generalista e la considerano semplice manifestazione di disagio di alcuni. Auspicano, quindi, per il futuro, che prima di assumere iniziative e pubblicizzarle come condivise, ingenerando confusione, vengano consultati gli attivisti e rispettate le loro determinazioni, assumendo esclusivamente iniziative inequivocabilmente tese al bene comune ed espressione della maggioranza democraticamente costituita.
Palermo 1 febbraio 2014″

La situazione è pesante e lo si capisce anche dalle parole di Marco Negrì, candidato alle elezioni regionali 2012.

Scrive infatti, commentando l’accaduto:

Quanto viene denunciato è estremamente grave.

Ma chi sarebbero queste persone che hanno parlato a nome di tutto il gruppo palermitano facendo ciò che viene definito “un vero proprio golpe” ?

“La Repubblica”  qui scrive:

(…) È saltato in aria il Grillo di Palermo, meet-up del capoluogo gestito da alcuni attivisti vicini, non solo politicamente, a Riccardo Nuti (ex capogruppo alla Camera) e ad altri eletti. Fra loro ci sono sia il marito che il fratello di Loredana Lupo (la parlamentare che ha denunciato l’aggressione da parte di Dambruoso) e i compagni di altri due deputate, Chiara Di Benedetto e Claudia Mannino (…).

Insomma, riassumendo il tutto, un gruppo di persone molto vicine a Cittadini considerabili “talebani” del MoVImento e per questo molto apprezzati dal Presidente Grillo e dal socio Casaleggio, sfiducia due Senatori della Repubblica a nome di un gruppo e di un territorio che non rappresentano perchè minoranza.

Oltre a tutto questo, come se non bastasse, Campanella denuncia : ” Ho a mia volta il dubbio che qualcuno stia provando a corrodere la mia immagine pubblica diffondendo notizie false.” Qui il pezzo completo.

Direi che potremmo definirla una macchina del fango interna per diffamare il Senatore dissidente.

Perchè ho portato come esempio quanto accaduto a Palermo?

Perchè, come abbiamo visto, la tattica del Presidente Grillo e del socio Casaleggio è cambiata dall’espulsione della Senatrice Gambaro, e la responsabilità delle epurazioni vuole essere rifilata ai territori, ai MeetUp, ai cittadini.

Ricordiamo anche quanto avvenne con il Cittadino Battista, quando Casaleggio chiese agli attivisti del FVG che si prendessero provvedimenti nei suoi confronti in seguito a delle sue critiche. Ne parlammo qui

Chi ci garantisce quindi che la comunicazione del “territorio” di ieri contro Orellana sia nata in buonafede e non manovrata come a Palermo?

Nessuno, e infatti, l’HuffPost, nel momento in cui scrivevo questo articolo riporta testimonianze che dimostrerebbero le manovre della Casaleggio Associati dietro alla scomunica pavese del Senatore Orellana.

Qui l’articolo http://www.huffingtonpost.it/2014/02/21/m5s-dissidenti-tenaglia-parlamentari-meetup-casaleggio-associati_n_4829514.html?utm_hp_ref=italy

Insomma, Grillo e Casaleggio li vogliono fuori ma le mani non se le vogliono sporcare, l’immagine del MoVimento dell’ “uno vale uno” non può essere sporcata, da qui la nuova tattica della “sfiducia dal territorio”. Se lo vogliono gli attivisti G&C possono solo eseguire e mettere alla pubblica gogna del blog chi dissente, chiaro no?

Mi complimento con i Cittadini 5 stelle  Nuti, Mannino, Lupo e Di Benedetto per lo sporco gioco a cui pare sia siano prestati, giovani che avrebbero dovuto portare una ventata di freschezza hanno già ampiamente dimostrato di puzzare di qualcosa di molto, molto vecchio.