La Democrazia Diretta del #M5S? Semplicemente un atto di cieca fede.#Sapevatelo

Il 20 aprile 2014 Casaleggio, co-fondatore del M5S, ha rilasciato una intervista particolarmente interessante a “Il Fatto Quotidiano”.

Molti gli argomenti toccati e poi di conseguenza commentati ma uno su tutti mi ha particolarmente colpita ed ho l’impressione che non gli sia stato dato il giusto risalto: parlo della Piattaforma Liquid Feedback e soprattutto della certificazione  delle votazioni online.

Della pseudo Democrazia Diretta che il MoVImento vanta abbiamo parlato parecchie volte,come tutti sappiamo la Piattaforma Liquid Feedback non è mai arrivata nonostante fosse stata promessa e sbandierata per anni e con questa intervista Casaleggio ha messo la parola fine all’ultima speranza che molti ancora nutrivano che prima o poi ci sarebbe stata una evoluzione del sistema operativo 5stelle.

Dichiara infatti:

IntervistaCasaleggio1

Liquid feedback non funziona, ha segnato la fine del partito dei Pirati in Germania. Noi abbiamo lavorato a diverse applicazioni. La più nota è quella per le Quirinarie. L’ultima l’abbiamo chiamata Lex e consente alle persone che sono iscritte al movimento di dibattere una proposta di legge, di modificarla e di arricchirla. Mai vista una legge nata da sei, sette, otto mila interventi.”

I giornalisti avrebbero dovuto per lo meno ribattere ed approfondire ma stranamente non è stato fatto.

La Piattaforma Liquid Feedback funziona eccome e di certo non è la responsabile del fallimento del partito dei Pirati tedesco di cui parla Casaleggio.

Ciò che al limite si può pensare non funzioni è la Democrazia Diretta in generale e ne abbiamo dimostrazione anche a casa nostra,proprio nel M5S.

Chi ha diritto di voto nel MoVImento e nella piattaforma Lex di cui parla?

Lo 0.9% dell’elettorato 5 stelle alle ultime politiche di cui vota solitamente il 50%

graficoaventienondirittovoto

I perchè possono essere molteplici (oltre al fatto che chi è iscritto dopo giugno 2013 non ne ha ancora diritto), molto semplicemente a me vien da pensare che la maggior parte del Popolo non abbia tempo,voglia, risorse e competenze per partecipare quotidianamente al meccanismo politico.

Resta il fatto che comunque la Piattaforma Lex è un semplice sistema operativo, meglio definito da alcuni ex Portavoce 5 stelle “commentario”, che permette di “dibattere una proposta di legge, di modificarla e di arricchirla”, nulla di più e ben lontano da quanto promesso in campagna elettorale e prima.

Il Movimento ha fatto della Democrazia Diretta e della Piattaforma Liquid Feedback il suo cavallo di battaglia per anni,ora che a tutto questo è stato definitivamente buttato alle ortiche da Casaleggio tutti tacciono?Si.

Quanto dichiarato da Casaleggio non ha suscitato alcuna reazione nei Cittadini 5 stelle, fatto in realtà prevedibile dal momento che sono rimasti solo i “fedeli alla linea” del Presidente del M5S e della Casaleggio Associati.

Nonostante il silenzio assenso quanto dichiarato è estremamente grave.

Eppure i Cittadini erano ben convinti che sarebbe arrivata  e che la Casaleggio Associati avrebbe fornito lo strumento che aveva promesso.

Come possiamo leggere da questa conversazione con Manlio Di Stefano, chi chiedeva delucidazioni in merito veniva rassicurato con tanto di date.

piattaformaluglio

Il Cittadino infatti  confermava che nonostante i continui rinvii a luglio (2013)  sarebbe stata operativa, ovviamente sappiamo che non è andata così.

Ironico poi che Di Stefano si spingesse oltre, definendo una vera piattaforma Liquid Feedback (TU Parlamento,che non è del PD) una buffonata, chissà come avrebbe definito l’attuale Piattaforma delle commentarie  se fosse stata spacciata per DD da qualche altro partito..

Ma andiamo oltre e arriviamo al punto che secondo me è ben più grave ovvero l’assenza totale di un ente esterno che certifichi le votazioni on line.

Casaleggio dichiara:

IntervistaCasaleggio

“È vero. Ma non esistono livelli di sicurezza assoluti, noi stiamo cercando di fare il possibile per avere il massimo livello di sicurezza. Stiamo cercando società esterne in grado di verificare ex post, a campione, se i risultati raggiunti sono corretti. Ma nel mondo ce ne sono pochissime.”

Qui si cade proprio nel tragicomico.

Solo ora si rende conto che non esistono livelli di sicurezza assoluti?

Ha promesso per anni un sistema non sicuro?

Ancora stanno cercando società esterne?Pensarci prima no? E perchè  la DNV non andrebbe più bene nonostante abbia certificato le modalità di voto delle Quirinarie i cui risultati sono per il m5s da ritenersi sicuri?*

*Piccola parentesi, ricordo che la DNV, società esterna che valutò le votazioni per i candidati alla Presidenza della Repubblica certificò le modalità di voto, non i risultati.

Meglio quindi, nell’attesa di trovare la super società adeguata agli altissimi standard informatici della Casaleggio Associati, rimanere nel buio più totale senza alcuna sicurezza? Certo che si!

La realtà dei fatti è grave, Casaleggio ammette che SOLO le Quirinarie sarebbero state certificate , tutte le altre votazioni no.

Ora sappiamo, finalmente, che le votazioni su Reato di Clandestinità, sulla legge elettorale e sulle espulsioni dei vari “dissidenti”  non sono state controllate da alcuna società esterna.

Fondamentalmente quindi cosa abbiamo?La Democrazia Diretta di cui parlano i 5 stelle in cosa consiste?

Votazioni on line a cui può partecipare lo 0,9% dell’elettorato 5 stelle (con un astensionismo del 50% quando va bene) su di un sistema operativo chiuso gestito dalla Casaleggio Associati che può tranquillamente manipolarne i risultati a piacimento senza che qualcuno possa effettuare dei controlli.

Insomma, in parole povere, facciamo un esempio pensando alle votazioni che han portato alle espulsioni dei Senatori 5 stelle basate su finte sfiducie dei territori :

Sono amministratrice di condominio,alcuni condomini spacciandosi per maggioranza sfiduciano il consigliere condominiale che ha criticato la mia amministrazione e ne chiedono la revoca del mandato (nel caso reale l’espulsione dal M5S) , io lancio quindi una votazione decidendo chi può votare, quando e come.

Chi? Chi ha comprato l’appartamento nel condominio prima di un anno fa.

Quando? Durante una riunione condominiale indetta il giorno stesso di cui mando avviso mezzora dopo l’inizio delle votazioni,chi c’è c’è chi non c’è non c’è.

Come? I singoli condomini debbono lasciare il loro voto in una scatola chiusa con un lucchetto di cui solo io posseggo la chiave.

Dopo qualche ora, meglio ancora se prima che molti condomini abbiano avuto possibilità di trovare i mezzi per votare (ammesso che siano venuti a conoscenza della votazione),passo a prendere la scatola con i voti, vado nel mio ufficio e da sola procedo allo spoglio.

La mattina dopo nella bacheca del condominio pubblico i risultati che, guarda caso, sono a sfavore del consigliere che mi ha mosso critiche e lo destituiscono dal suo incarico.

A chi protesta perchè vorrebbe trasparenza viene tolta la parola (censurato sul Sacro blog) ed ovviamente a nessuno è data la possibilità di conteggiare i voti.

Che credibilità avrebbero votazioni del genere? Nessuna.

Teniamo anche da conto che alle ultime primarie per decidere i candidati alle Europee molti vecchi attivisti (i critici insomma) si son visti togliere il diritto di voto, Gubitosa ne fece denuncia definendola “cyberpulizia” su L’Espresso.

Ci possiamo quindi rendere conto della gravità dei fatti dal momento che questo accade con le votazioni on line del M5S, con la differenza che nella realtà si parla dell’espulsione dal Gruppo Parlamentare di Senatori della Repubblica Italiana o, nel caso delle votazioni sulla legge elettorale, di proposte di legge da presentare alle Camere.

E’ tragicomico ( e sono generosa, perchè dovrebbe essere definito in altra maniera) che tutto questo venga spacciato dal M5S come Democrazia Diretta, “volere del Popolo della Rete”, “decisione dei cittadini”.

Che impatto ha tutto questo sui giornalisti de Il Fatto Quotidiano che intervistano Casaleggio? Nessuno.

Sui sostenitori 5 stelle? Direi nessuno.

Daltronde è difficile stupirsene quando neanche per i Cittadini 5 stelle la voce “sicurezza” e “veridicità” delle votazioni on line ha un qualche valore.

Prima dell’ intervista di Casaleggio ho spesso chiesto a diversi Portavoce se le votazioni fossero certificate e da chi. Risposte? Non pervenute nella maggior parte dei casi.

Interessante ed esplicativa invece la dichiarazione di Giulia Di Vita alla mia chiara domanda

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A cui risponde

certificazione1

” non lo so, non è mio compito”.

Stessa risposta dal collega Di Stefano

certificazione

” non so rispondere perché non me ne occupo io ma lo staff della Casaleggio a Milano”

Eppure, a mio modesto parere, dovrebbe essere in primo luogo un compito ed un interesse di chi è esponente del MoVImento essere sicuro della veridicità delle votazioni on line considerando che dovrà poi farsi Portavoce di quei risultati in Parlamento,no?

A maggior ragione se quotidianamente ci si spaccia per unico movimento che ascolta e consulta i cittadini.

Evidentemente è poco rilevante per i Cittadini, tanto da non interessarsene e da non considerare un loro compito vigilare sulla trasparenza dei meccanismi proprio del movimento politico di cui fan parte.

Insomma, al solito la trasparenza la si richiede agli altri, la coerenza come sappiamo non va di moda nel M5S.

Ai sostenitori 5 stelle non resta che fare un atto di fede, letteralmente. Cosa ci sarà di rivoluzionario ed innovativo in questo non è dato sapere.

P.S. Nell’intervista Casaleggio ha dichiarato che non ci sarebbero stati problemi a pubblicare anche i voti ottenuti da chi non risulta eletto e quindi candidabile alle Europee, richiesta legittima portata avanti da moltissimi attivisti.

intervistacasaleggio2

Sono stati pubblicati? Ovviamente no.

Addirittura Daniele Martinelli, ex gruppo comunicazione alla Camera, non ha preso bene questa mancanza di trasparenza.

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Il nuovo che avanza è diventato in brevissimo tempo, anche per i più accaniti sostenitori, il meno peggio da votare.

Chapeau!