#BastaSoldiAiGiornali ,malafede e disinformazione continuano ad andare di moda nel #M5S

Una delle più famose battaglie del M5S è da sempre l’abolizione dei finanziamenti pubblici ai giornali.

Come ben sappiamo la propaganda 5 stelle che ha accompagnato (e accompagna tuttora) questo punto si è spesso basata su di una palese disinformazione che,se in un primo momento ai più ingenui poteva sembrare essere dettata da semplice ignoranza, da tempo si può dire tranquillamente che si sia sempre trattata di semplice malafede.

Per mesi e mesi qualsiasi articolo di La Repubblica,Il Corriere della Sera,La Stampa che non fosse di gradimento  ha rievocato i fantomatici finanziamenti pubblici.

Peccato che questi quotidiani non ne abbiano diritto.

Ai 5 stelle sarebbe bastato visionare il sito del Governo in cui compaiono tutte le testate a cui ancora spettano i finanziamenti (quelle riportate qui sopra non ne hanno diritto) ossia: i giornali organi dei partiti politici, quelli delle cooperative di giornalisti, quelli delle minoranze linguistiche, quelli per le comunità italiane all’estero, più quelli pubblicate da ‘enti morali’, di solito di tipo religioso (come riportato anche da L’Espresso).

Insomma, il 90 % dei quotidiani non riceve finanziamenti pubblici ma generalizzare ed omettere per spingere la propria propaganda fa spesso comodo al “nuovo che avanza”.

Leggiamo per esempio quanto riportato sul Blog di Beppe Grillo a settembre 2012 in cui si parla del problema del compenso dei giornalisti :

“(…) La Repubblica a fronte di 16.186.244,00* euro di contributi dello Stato all’editoria elargisce un compenso che varia tra i 30 e i 50 euro lordi a pezzo. Il Messaggero, che riceve 1.449.995,00** euro di contributi pubblici, riconosce 9 euro di compenso per le brevi, 18 euro le notizie medie e 27 euro le aperture. Lordi, ovviamente. Il Sole 24 Ore: 19.222.767,00** euro di contributi pubblici e 0,90 euro a riga, con cessione dei diritti d’autore.(…)”

Non voglio entrare nel merito dei compensi ai giornalisti anche se ritengo sia un problema grave e da affrontare.

Notiamo subito gli *.

Le note riportano:

“* Contributo elargito alle testate Espresso e Repubblica ‐ Fonte: elaborazione Italia Oggi del 12 maggio 2007, riferiti all’anno 2006
** Fonte: elaborazione Italia Oggi del 12 maggio 2007, dati riferiti all’anno 2006.”

Interessante che sul Blog di Beppe Grillo,in un articolo del 2012, vengano riportati dati di ben 5-6 anni prima.

Interessante inoltre che la fonte,oltre ad essere datata,pare essere Italia Oggi,quotidiano che percepisce tuttora i finanziamenti.

Ovviamente il fatto che al momento della pubblicazione di questo articolo i giornali in questione di finanziamenti pubblici non ne prendessero è completamente omesso.

Il messaggio è chiarissimo,i finanziamenti ci sono.

Altrettanto chiara è la malafede dal momento che vengono riportati dati del 2006-2007 senza appunto fare cenno alla situazione attuale (di allora in questo caso).

Ci si imbatte così frequentemente in Parlamentari 5 stelle che continuano a lanciare questo falso messaggio e che si spingono oltre, come per esempio l’On.Bernini (si quello dei microchip), che accusa direttamente un giornalista de La Stampa di prendere soldi pubblici, come riportato da Giornalettismo.

BerniniLaStampa

 

I sostenitori 5 stelle ormai ne sono convinti, il messaggio è da tempo stato recepito e non c’è verso di farli ricredere,neanche se è lo stesso sito del Governo a riportare i dati ufficiali.

Accade però che nei giorni scorsi qualche Parlamentare 5 stelle pubblichi, vista la discussione a riguardo in Commissione, una lista dei quotidiani che percepiscono questi finanziamenti pubblici (con mio immenso stupore,lo ammetto).

TOFALOfinaziamenti

 

I commenti sono eloquenti.

I sostenitori 5 stelle si stupiscono di non trovarvi La Repubblica,Il Corriere della Sera e tutti quei quotidiani che per mesi sono stati accusati di percepire i finanziamenti.Una volta che il messaggio è assimilato è difficile rimuoverlo quindi sarà sicuramente stata una svista di chi ha creato il cartello immagino..

Dal momento che se ne sta discutendo in Commissione forse continuare con le menzogne non sarebbe stato il caso e arriva quindi prontamente la soluzione per non cancellare il messaggio assimilato dalle menti dei sostenitori 5 stelle.

Se da una parte viene fornito l’elenco “corretto” dall’altra si rilancia la notizia su tutti i social con una immagine che continui a mantenere viva la menzogna.

GrilloCorriere

Il Corriere della Sera non riceve finanziamenti pubblici e non è riportato nella lista fornita dagli stessi Parlamentari 5 stelle,perchè mai inserirlo nell’immagine?

Perchè fa comodo,al diavolo la corretta informazione e l’onestà intellettuale,tutto fa propaganda.

Da notare inoltre che le cifre fornite nel cartello pubblicato dal Deputato Tofalo sono diverse da quelle pubblicate oggi sul Blog di Grillo che riporta i dati pubblicati sul sito del Governo del 2012.

Quelle del cartello allora da dove vengono?

Non è dato sapere,la fonte infatti non è riportata.

La disinformazione va di moda nel M5S.